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NELSON  VENCESLAI

-NELS-

di Bianca Senni

Nelson Venceslai, approda su Youtube nel 2013 insieme a Matteo Ticca con il canale di esperimenti sociali "Relative", che attualmente conta più di 251.000 iscritti.

Oggi qui per mostrarci tutto ciò che c'è dietro al canale e ad ogni video. Cominciamo subito!

Su Youtube Italia i canali che fanno “esperimenti sociali” sono pochissimi. Come è nata l’idea di cominciare a pubblicare video ma soprattutto l’idea di pubblicare questo tipo di video?

Quando abbiamo iniziato non c’erano canali che facevano esperimenti sociali, a parte qualche youtuber che ogni tanto pubblicava video dal genere. Noi seguivamo dei canali americani come LAHWF (Andrew Hales), Whatever, Roman Atwood, Vitalyztv, che fanno appunto quello che facciamo noi anche se in maniera più professionale perché lì è una cosa che attira di più. Comunque non essendocene in Italia ci siamo detti “proviamo a farne qualcuno, magari può essere una cosa divertente” senza pensare a “che figo diventiamo famosi”. Volevamo provare perché è un format senza dubbio divertente da girare:  a differenza magari di un vlog ,che potrebbe risultare più noioso, l‘esperimento sociale è divertente anche da fare senza telecamera. Quindi ci siam detti proviamo, e ha funzionato!

A proposito dell’America, per molti Youtube può diventare ed è diventato un posto di lavoro ; Secondo te, in Italia potrebbe essere lo stesso o comunque potrebbe aprire delle porte?

Molti colleghi sono riusciti a trasformarlo in un lavoro anche qui in Italia. Noi facciamo anche l’università quindi non riusciamo a dedicarci  al 100% a Youtube, perché non è facile far progredire le due cose in parallelo. Speriamo che ci possa portare però da qualche parte: tra due anni magari riusciamo a trovare un lavoro grazie alla gavetta fatta su Youtube. Per ora l’unica cosa che ci interessa è divertirci, far divertire chi ci guarda e vedere dove ci porta. Se non ci porterà da nessuna parte, pazienza, se ci porterà da qualche parte tanto meglio!

 

Credo che la maggior parte delle persone, me compresa, si vergognerebbe a fare esperimenti sociali, nei video invece apparite molto spigliati: in realtà un po’ di vergogna c’è o c’è stata all’inizio?

Nel primo video, quando dovevamo rubare gli zaini al parco stavamo tremando, adesso ovviamente siamo molto più sciolti perché non ci fa più né caldo né freddo andare a parlare con uno sconosciuto, ma ci sono tutt’ora video che ci mettono un po’ più alla prova psicologicamente e infatti siamo più lenti a girare e pubblicare proprio perché abbiamo un po’ di paura.

 

E il video che vi siete più vergognati a girare?

A parte il primo, che è stato il peggiore, è stata dura girare quello in cui invadiamo lo spazio vitale delle altre persone, perché ovviamente come dava fastidio a loro dava fastidio anche a noi stargli così vicino, e abbiamo fatto davvero un sacco di fatica!

 

Entrando più nello specifico del vostro canale, il nome “Relative” e il motto “Think Relative” come nascono?

Allora, qui ve lo dico, ci sarebbe da non rispondere, ma vi rivelerò la verità, cosa che non ho mai detto a nessuno! A tutti quelli che ci chiedono perché ci chiamiamo “Relative” non rispondiamo per scelta ma vi darò lo scoop… La verità è che suona bene, ci piace e la cosa finisce lì!

Il motto Think Relative è nato perché spesso nei momenti più difficili sul canale, in cui magari non riusciamo ad ottenere ciò che vorremmo ci scriviamo in maiuscolo su Whatsapp: STAI POSITIVO, THINK POSITIVE! E da lì siamo passati a Think Relative.

 

C’è una reazione più o meno comune ad un esperimento sociale?

Abbiamo notato che la reazione dipende molto da dove si gira il video: guardando ad esempio i video fatti a Milano di altri canali, si può vedere come le reazioni siano molto diverse da quelle che abbiamo noi girando a Bologna. Qui la gente è abbastanza tranquilla, si finisce sempre con la risata o la battuta, a Milano sono tutti più nervosi e la reazione comune potrebbe essere più pesante.

 

La reazione più estrema che avete ricevuto?

A parte i classici che minacciano di picchiarti, devo dire che c’hanno portato un paio di volte dalla polizia. C’è gente che appena sente che sta per finire su Youtube o che comunque è stata filmata, la prende molto male e si finisce dalla polizia così. Poi alla fine è la polizia stessa a dire che non è successo niente di serio e a convincerli che non abbiamo fatto niente di male, che finchè non pubblichiamo qualcosa sul web senza permesso non stiamo infrangendo nessuna legge. Poi in realtà noi facciamo video abbastanza tranquilli, quindi raramente incontriamo reazioni esagerate.

 

 

 

Avete mai pensato a come ci si trovi a stare dall'altra parte? Se fossi tu a ricevere lo scherzo come reagiresti?

Io lo ammetto, sono una persona abbastanza nervosa per cui penso mi arrabbierei. In realtà “a dirla tutta” capita che ci facciano degli scherzi, però essendo nel giro ce ne accorgiamo subito…e non è divertente.

Voi non immaginate neanche quanta gente è venuta a togliermi o a farmi risvoltini!

 

 

 

I video su cui scommettereste di più, i video da “Questo è talmente figo che diventiamo famosi”, sono poi quelli che hanno più successo, o i vostri gusti e quelli del “pubblico” non corrispondono?

A volte succede che il nostro gusto corrisponda a quello degli spettatori, ma la maggior parte delle volte no. Ad esempio, uno dei miei video preferiti è “Gli italiani parlano inglese” e quello poi è andato bene, quello invece dei Risvoltini a me faceva schifo!!

Noi non lo volevamo pubblicare, ma alla fine però era comunque un video girato e pronto quindi l’abbiamo pubblicato comunque ed è tutt’ora uno dei nostri video più famosi. Credo dipenda dal fatto che abbiamo un pubblico differente da noi, soprattutto più giovane, e quindi di conseguenza con gusti diversi.

 

 

 

Al di fuori di Youtube, tu frequenti ad esempio l’università… Ciò che fai sul web fa parte comunque della tua vita o lo tieni fuori dalla quotidianità e tieni le due cose molto separate?

Un po’ credo sia inevitabile, capita che in giro ci riconoscano come capita a tutti gli Youtuber ad un certo punto, ma devo dire che all’università non succede spesso. Infatti posso raccontarvi un aneddoto divertente: noi abbiamo un gruppo dell’università su Facebook con dentro anche alcuni professori e quando uscì il video dei risvoltini un nostro professore senza sapere che eravamo suoi studenti lo condivise sul gruppo prendendoci in giro! Comportandosi da hater! E tutti i nostri compagni lo seguivano commentando il post, ridicolizzandoci. Alla fine ci siamo fatti avanti dicendo che effettivamente eravamo noi e tutti a scusarsi ovviamente, che figura…

Ringraziamo ancora Nelson per l'intervista e vi lasciamo qui i link per dare un'occhiata ai suoi social

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